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Abbazia dei Santi Salvatore e Cirino Monteriggioni

CHIESE E MONASTERI

Abbazia dei Santi Salvatore e Cirino

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Abbazia dei Santi Salvatore e Cirino


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La chiesa abbaziale è collocata al centro del complesso fortificato di Abbadia a Isola e consiste in una basilica a tre navate , coperta a tetto con cripta e conclusa da una tribuna triabsidata. La chiesa attuale venne costruita al posto di un precedente edificio ecclesiastico che presentava una struttura a tre navate divise da pilastri conclusa da un'abside e con una cripta, questa chiesa era stata realizzata prima del 1001. La chiesa attuale, anche se pesantemente rimaneggiata nel corso del tempo, appare come frutto di un'unica fase costruttiva.
La facciata è suddivisa in tre ordini sovrapposti; quello più in basso è presentava un portale gemino, fatto eccezionale per la Val d'Elsa, al quale , come nelle pievi di Casole e di Mensano, si affiancavano due semicolonne. Il doppio portale era un elemento tipico dei santuari e delle chiese di pellegrinaggio come Badia a Isola ma tale portale venne sostituito in seguito da un più anonimo portale architravato. Sulla sinistra sono i resti di un'apertura, oggi tamponata, realizzata forse per contenere un sarcofago. Nella parte centrale spiccalo le ali della facciata di cui solo quella della parte sinistra è originale; in entrambe le parti sono presenti due semicolonne che formano una galleria cieca coronata da archetti pensili. Nella parte superiore in mezzo a due larghe lesene sono due bifore ricassate secondo il modello lombardo, solo quella di sinistra è originale; la struttura delle bifore è costituita da due archi monolitici poggianti su una colonna di marmo conclusa da un capitello cubico e pulvino decorato con zig-zag, rosette e corda. In passato in mezzo alle due bifore venne aperto un grande occhio. La vetta della facciata presenta una coronatura costituita da arcatelle cieche poggianti su mensole antropomorfe e sottoposte a una cornice doppia decorata con una teoria di animali mostruosi e fantastici e da altre figure fitomorfi quali palme triangolari, rose a forma di stella e altre figure, tutti motivi tipici delle chiese valdelsane del periodo come la chiesa di San Pietro a Cedda, la Badia a Coneo e la pieve di Cellole. Probabilmente dopo i danni subiti nelle guerre tra Siena e Firenze e lamentati nel 1238 vennero rimontati e riscolpiti, peraltro malamente, gli archetti sulla destra; questa nuova cornice presenta dei motivi a foglie nervate e ricurve sullo stile della Pieve di San Gimignano e della chiesa di Talciona datate rispettivamente 1239 e 1234. Il claristorio presenta cinque monofore centinate a doppio strombo collocate in corrispondenza delle campate delle navate. La tribuna è stata quasi totalmente rifatta in seguito al crollo dell'ultima campata ed è costituita da tra absidi semicircolari; all'inizio del XX secolo era rimasto solo il basamento. Nelle due absidi laterali, le minori, si apre una monofora a doppio strombo mentre ben più complessa appare l'abside centrale. Il volume dell'abside è scandito da semicolonne con basi ad anello poggianti su uno zoccolo che suddividono il volume in cinque parti in tre delle quali si aprono due ordini di tre monofore che fanno capire la presenza di una cripta e di un presbiterio rialzato.
L'interno della chiesa è suddiviso in tre navate secondo lo stile lombardo. Attualmente la copertura è a capriate lignee a vista mentre prima dei restauri degli anni '60 nelle navate laterali era presente una volta forse realizzata nel XIV secolo. Il presbiterio è rialzato rispetto al piano della chiesa e vi si accede da una scalinata centrale costruita nel corso di restauri fatti negli anni '50 e '60 e al di sotto è situata la cripta. Tra il presbiterio e l'aula era un arco di trionfo che sosteneva un tiburio. Nel presbiterio si inserisce il catino dell'abside dotato di una risega falcata. La cripta era a tre navatelle divise da colonnine concluse con capitelli ungulati, come le mensole che si vedono nella muratura, che sostenevano delle volte a crociera. Nella controfacciata sono collocate due semicolonne dalle quali partono le arcate dopodiché i sostegni successivi sono due pilastri con semicolonne poi seguono due colonne, realizzate a rocchi, poi pilastri quadrilobati senza archi trasversali, poi ancora colonne e infine i sostegni dell'arco di trionfo. Le colonne hanno come basi dei semplici zoccoli svasati mentre le semicolonne dei pilastri presentano una base molto più complessa. I capitelli sono tutti coronati da abachi o pulvini e sono quasi tutti modellati sullo schema ungulato. In alcuni pilastri a fascio nei contorni delle unghie sono presenti decorazioni raffiguranti anelli, croci o fiori mentre nella semicolonna accanto all'absidiola destra sono raffigurati due oranti, uno dei quali indossa una tunica mentre l'altro ha una toga e una pietra verde incastonata dell'occhio. Appoggiato sulla semicolonna mozza al centro della navata centrale si trova un quadrello intarsiato a tessere colorate che formano il disegno di una rosetta a sei petali e denti di sega, quest'oggetto probabilmente apparteneva ad un'opera di completamento della chiesa come un pergamo o una transenna. Nella parete destra si apre un portale architravato con archivolto estradossato e ricassato e ghiera a denti di sega, dal quale si accede al chiostro sul quale prospettavano la sacrestia, il refettorio, il dormitorio, il campanile e gli edifici del monastero tutti raccordati da un porticato duecentesco a due piani sostenuto da colonne in cotto. Il campanile è di notevoli dimensioni e probabilmente nasce come torre difensiva, alla base è presente un portale architravato.

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